INTRODUZIONE LAPIDARIO

LE PAROLE DELLA PIETRA

IL NUOVO MUSEO LAPIDARIO

Il primo nucleo di una raccolta di iscrizioni antiche, provenienti soprattutto dal territorio di Alba Fucens, fu allestito nel 1861 nell’atrio del Tribunale di Avezzano, che allora occupava i locali dell’ex convento di San Francesco, in Piazza Castello.
Nel 1888, per iniziativa di Orazio Mattei, Ispettore degli scavi, monumenti e antichità, la raccolta si trasformò in museo civico col nome di Museo Lapidario e da quel momento andò accrescendosi con materiali provenienti anche da     S. Benedetto (antica Marruvium) e da tutta la Marsica, grazie al fattivo interessamento degli Ispettori Onorari Ercole Canale Parola e Francesco Lolli.
Dopo un lungo periodo di abbandono seguito al terremoto del 1915, nel 1935 il Museo fu trasferito nel seminterrato del nuovo palazzo municipale e l’Ispettore
Onorario, Ing. Loreto Orlandi, ne curò il riordino e lo arricchì con nuovi materiali.
Dopo la scomparsa dell’Ing. Orlandi, il Museo subì un inesorabile declino, nonostante gli sforzi del Segretario Comunale Enrico Veri, per l’impossibilità di tenerlo aperto e perché era ospitato in locali non idonei.
Subì anche dei furti, che lo privarono di materiali archeologici di pregio. Il problema non fu risolto neppure con lo spostamento in un’altra ala del palazzo
municipale, avvenuto nel 1998.
La nascita in Avezzano del nuovo museo lapidario “Le Parole della Pietra” potrà finalmente consentire una piena valorizzazione di questo importante patrimonio di memorie.