ARTI

ARTI

La sezione dedicata alle arti comprende in primo luogo due esempi di epitaffi poetici. Altri campioni significativi illustrano il buon livello dell’artigianato locale nel campo della scultura.
La produzione di are funerarie di buon livello è documentata ad Alba Fucens, mentre la tipologia delle stele con porta appare caratteristica di tutta l’area intorno al Fucino, tra il I sec. a.C. e il I d.C.
Il significato simbolico di questa rappresentazione richiama la “dimora”: la porta rappresenta il passaggio dalla vita alla morte, l’ingresso nell’aldilà.
Un’altra produzione tipica della zona, e più precisamente da localizzare a Marruvium (S. Benedetto) è quella dei cippi funerari a colonnetta cilindrica con culmine a calotta emisferica su cui è acciambellato un serpente.


 

19 – Parte sinistra di tabula corniciata in calcare.
II sec. d.C. (via Valeria – Alba Fucens)

D(is) M(anibus) [s(acrum)].
Aediae [- – – – – – – – – – – – -]
Haec tenet exanimam [tellus natalis, in urbe]
quae nupsit Roma, morbi [sed quinque ea fraudi]
post annos veniens visum La[ris arva paterni]
incidit infelixs pr(a)egnax, sa[lvamque puellam] sic
enixa est misera acerbaq[ue morte perempta]
lugentesque suos miseros [cum prole reliquit]
et tulit Elysium viginti e[t quattuor annis].
Eutyches et Hi[lara? parentes posuerunt].
«(Questo sepolcro è) consacrato agli dei Mani. A Edia… i genitori
(?) Eutichete e Ilara (?) posero. Questa terra natale custodisce ora
senza vita colei che, sposatasi nella città di Roma e venuta cinque
anni dopo a visitare i campi della casa paterna, per sua sventura,
mentre era incinta, è incappata nell’insidia di una terribile malattia
e dopo aver partorito una bambina sana e salva, ella stessa è morta
di una morte miserevole e prematura e insieme con la sua prole
ha lasciato nel pianto i suoi miseri familiari, ottenendo l’Elisio a
ventiquattro anni»

20 – Blocco in calcare originariamente inserito in una muratura,
mutilo sulla destra.
I sec. d.C. (Cappelle)

Novana T(iti) l(iberta) Tryphera ex [testamento].
Studium habui ut facerem viva mihi aet[ernam domum:
mors intercessit, iam mihi, coniunx optime,]
tua bonitas fecit. Titulus declarat meus
quo[d fuerit studium me erga pietatis tibi].
«(Qui giace) Novana Trifera, liberta di Tito (Novano), in base
al suo testamento. ‘Desiderai costruirmi da viva la mia dimora
eterna, ma la morte me lo impedì: ora la tua bontà, o migliore tra
i mariti, me l’ha costruita. Il mio epitaffio manifesta quale ardente
devozione tu abbia avuto nei miei confronti’».

21 – Ara funeraria in calcare con fastigio triangolare tra due pulvini.
I sec. d.C. (Alba Fucens)

C(aio) Pompuleio
Helio,
Pacuvio
Communi,
Pacuvio
Cadmo
p(ecunia) s(ua).
«A Gaio Pompuleio Elio, a Pacuvio Comune e a Pacuvio Cadmo.
(Posta) a spese loro».


 

22 – Stele funeraria in calcare con la rappresentazione di una porta
sormontata da un timpano.
Seconda metà del I sec. a.C. (Avezzano)

Titucia M(anii) filia.
«(Qui giace) Titucia, figlia di Manio (Titucio)».

23 – Blocco in calcare con fregio d’armi in rilievo originariamente
inserito nella muratura di un edificio pubblico degli ultimi decenni
del I sec. a.C., forse un portico intorno al campus (la piazza d’armi)
di Alba Fucens.